L’antica ricetta della farecchiata, che sa di nonna, di serate piovose, di odore di camino, di Umbria! La farina di roveja, il pisello selvatico che noi maciniamo a pietra per avere un prodotto fragrante e delicato.
Ecco la ricetta dell’antichissima farecchiata di Cascia, un cibo povero ma gustoso che ci insegna come da poco, pochissimo, si può gustare un piatto favoloso.
Per 4 persone metto a “bagnare” la 250 g farina di roveja in una ciotola con acqua e poco sale, per almeno un paio d’ore, ma io consiglio tutta la notte. La consistenza sarà quella di una crema morbida.
Al termine della bagnatura, verso il composto in una pentola e lo porto fino ad ebollizione e faccio bollire per almeno 5/10 minuti cercando di non far formare grumi. Se dovesse diventare troppo denso, aggiungo altra acqua: la farecchiata è una polenta morbida.
A parte metto a soffriggere olio extravergine di oliva, 3 o 4 spicchi di aglio, un paio di alici e un peperoncino. Aggiungo un paio di cucchiai del condimento alla farecchiata e mescolo bene.
Verso nelle coppette un cucchiaino di olio nel fondo, la farecchiata e quindi distribuisco il restante olio aromatizzato, una grattata di pecorino e….buon appetito!